Lion Awards 2025 della Biennale di Venezia: LeCompte e Lardi al centro del teatro

Lion Awards 2025 della Biennale di Venezia: LeCompte e Lardi al centro del teatro
Alessio Bellucci 24 settembre 2025 0 Commenti

Un riconoscimento storico per il teatro contemporaneo

Il 53° Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia ha chiuso la stagione con due premi di grande peso: il Lion Awards più prestigioso, il Golden Lion, è stato consegnato a Elizabeth LeCompte, mentre il Silver Lion ha trovato la sua destinataria in Ursina Lardi. Entrambe le onorificenze sono state decise dal Consiglio Direttivo della Biennale, basandosi sulla proposta di Willem Dafoe, che ha guidato il Dipartimento Teatro nella selezione dei candidati.

LeCompte, fondatrice del leggendario Wooster Group, ha ricevuto il Golden Lion per il suo contributo di una vita all'arte performativa. La cerimonia si è svolta il 1° giugno 2025 nella magnificissima Sala delle Colonne di Ca' Giustinian, con la presenza di Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale, e di Willem Dafoe, che ha narrato i motivi della scelta. Dopo la consegna, Elena Pavolini ha moderato una tavola rotonda in cui LeCompte ha discusso dei suoi primi esperimenti con il video, la tecnologia digitale e il teatro immersivo.

Ursina Lardi, attrice svizzera di grande versatilità, ha ottenuto il Silver Lion il 14 giugno 2025, sempre nella Sala delle Colonne. La giuria ha sottolineato il suo impegno nella scrittura e nella recitazione di opere con una forte carica politica, che mettono in discussione le dinamiche di potere e i diritti umani. Maddalena Giovannelli ha guidato il dibattito successivo, dove Lardi ha illustrato la genesi di alcuni dei suoi lavori più controversi, frutto di una stretta collaborazione con collettivi attivisti.

Il festival: un panorama ricco di sperimentazione e formazione

Il programma del festival, dal 31 maggio al 15 giugno, ha presentato più di trenta performance, tra cui la partecipazione del Wooster Group con un nuovo spettacolo che intreccia realtà aumentata e teatro tradizionale. Altri protagonisti sono stati Odin Teatret, celebre per le sue esperienze di teatro collettivo, e Romeo Castellucci, la cui compagnia Societas ha offerto una messa in scena visivamente poetica, in linea con il tema "Teatro è Corpo – Corpo è Poesia".

Oltre agli spettacoli, la Biennale ha organizzato otto workshop intensivi gestiti da maestri internazionali, che hanno attirato registi, scenografi e attori desiderosi di approfondire tecniche di performance corporea, improvvisazione e uso dei media. Seminari tematici hanno esplorato il ruolo del teatro nella società contemporanea, con discussioni su censura, inclusività e sostenibilità ambientale.

Il Spazio Cinema ha offerto una rassegna di film-documentari sul teatro, includendo lavori che hanno raccontato la storia del Wooster Group e le radici del teatro politico svizzero. Queste proiezioni hanno fornito al pubblico un contesto storico più ampio, collegando le innovazioni presenti sul palcoscenico a quelle degli ultimi decenni.

La presenza di Willem Dafoe come direttore del Dipartimento Teatro ha aggiunto una dimensione internazionale all'evento. Attore di fama mondiale, Dafoe ha curato una serie di interventi in cui ha condiviso la sua esperienza di lavoro con registi sperimentali e ha evidenziato la necessità di mantenere il teatro come laboratorio di sperimentazione.

Il successo delle premiazioni ha suscitato molte riflessioni sulla direzione futura del teatro, soprattutto in un periodo in cui le arti performative cercano di ritagliarsi spazio tra streaming e realtà digitale. Le leve di innovazione suggerite da LeCompte e l'impegno politico di Lardi rappresentano due facce della stessa medaglia: la capacità del teatro di parlare al corpo e alla coscienza del pubblico.

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